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Immagine del redattoreNicoletta De Col

Ti piace scegliere facile

RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

“Ti piace scegliere facile?”


Capita spesso che le persone arrivino con un dolore che si ripresenta durante un periodo in cui stanno prendendo una decisione.

La tensione mentale del “non saper cosa fare” si ripercuote nel corpo.

Lo stato di allerta creato dalla mente fa credere al corpo che ci sia un imminente pericolo, innescando in questo modo tutte le risposte ad esso con inevitabili conseguenze: fatica a digerire, irregolarità intestinali, tempo accorciato del respiro, tensione diaframmatica, loop mentale, ipersensibilità agli stimoli, fatica a riposare/dormire, stanchezza, ricerca di cibo ricco di carboidrati (dolce o salato).


Nell’epoca in cui abbiamo a disposizione risorse tecnologiche e massima scolarizzazione, siamo degli analfabeti nel saper scegliere. Ci stiamo così tanto abituando ad avere tutto che abbiamo disimparato a scegliere.


Per scegliere serve:

- osservare la situazione presente

- osservare se stessi

- conoscere i propri valori/credo

- sapere cosa è importante in questo momento

- conoscere il proprio obiettivo

- ponderare l’obiettivo in base alla situazione creando dei sotto-obiettivi

- saper lasciare andare quel che non riguarda noi stessi e i nostri obiettivi

- capire cosa vogliamo nella nostra vita e non portare solo ciò che ci è stato insegnato


Per cui succede che il dolore all’osso sacro e al coccige attanagli, o il mal di testa intenso, o i dolori migranti senza pace, rispecchino la nostra incapacità di scegliere. Rimaniamo in una relazione malsana (che sia di lavoro, d’amore, familiare) perché ha delle “comodità”. Sentiamo la lotta continua tra la paura dell’ignoto e il bisogno di cambiamento.

E ci ricolleghiamo alla riflessione della settimana scorsa: l’illusione delle certezze.

Ecco che scegliere non è possibile se non sappiamo chi siamo e in cosa crediamo. Non è possibile sentirsi sereni, vivi, vibranti, se vogliamo e abbiamo tutto.


AGGIUNGO:

Il miglior modo per rendere schiavo un uomo/donna è fargli credere che ci sia la minaccia alla sua sopravvivenza e garantirgli di offrirgli la sicurezza… meditiamo visti i tempi.

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Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e massoterapista

Laureata in psicologia sociale

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