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Immagine del redattoreNicoletta De Col

L’illusione della sicurezza

RIFLESSIONE DELLA SETTIMANA

“L’illusione della sicurezza”


Vivere soli non era sicuro, si costruirono le tribù.

La caccia non era un sostentamento sicuro, l’essere umano scoprì l’agricoltura, ma nemmeno questa dava certezze: troppe carestie. Si costruirono città per essere più forti contro i nemici. Si costruirono nazioni con grandi eserciti per sentirsi protetti.

Ci furono molte invenzioni per alleviare le fatiche e far sentire meglio l’essere umano.

Case più grandi, più pulite, più lavoro, più invenzioni, più viaggi per esplorare il mondo, più spazi per se stessi… più, più, più … ma l’essere umano rimane impaurito, rimane infelice e con la sensazione di solitudine.

La statistica dice che viviamo di più, io mi chiedo se viviamo. Gli anni del susseguirsi di respiri aumenta, ma del vivere… quel Vivere che fa sentire di essere al mondo, di esserci, esistere, far parte del mondo, di volerlo conoscere e cercare se stessi… non sono convinta che viviamo di più. Sopravviviamo per più anni, questo sì, credendo a persone con la sete di potere che promettono la sicurezza, in cambio di libertà… la libertà di vivere.

Per cui rimaniamo imprigionati nel sopravvivere, nell’illusoria sicurezza che in questo modo nulla ci potrà accadere, senza comprendere che il dolore alla testa, alla schiena, ai piedi, al sacro, quei dolori che non passano mai, che tornano, altro non sono che la sofferenza che bussa, un “cuore rivelatore” battente che sussurra: “vivi… vivi… vivi, avrai la certezza di aver vissuto”


Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e massoterapista

Laureata in psicologia sociale


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