Se teniamo presente che il TOCCO È UNA FORMA DI COMUNICAZIONE (mettere in comune) è importante tenere presente che prima di comunicare serve:
- LUOGO SICURO
- FIDUCIA
-ASCOLTO
Nella comunicazione si possono riscontrare principalmente 3 tipi di ascolto:
- 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨: percepiamo un suono, lasciamo che le parole arrivino, ma senza essere presenti, facciamo finta di ascoltare. Per esempio, se non ci interessa un argomento, ci “salta all’orecchio” solo qualche parola più risonante/evidente.
- 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨: ascoltiamo solo una parte, ascoltiamo il ragionamento che fa l’altra persona, le parole. Per esempio, una donna mi dice che ha paura lasciare il marito per una questione economica, anche se ha la casa di sua proprietà, senza mutuo, nessun figlio da mantenere e ha delle competenze per trovare lavoro. A logica qualcosa potrebbe non “suonare”…
- 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨: ascoltiamo le parole e le sfumature con cui esse sono portate a noi, le emozioni che le colorano. Ascoltiamo anche la comunicazione non verbale.
Ulteriormente potremmo dividere l’ascolto empatico in:
- 𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐠𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚: “ascolto e cerco di capire le sue emozioni dal suo punto di vista”, ma ancora usando molto la parte razionale;
- 𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐥𝐚: “ascolto le sue emozioni rivivendo le mie”… e qui siamo nella 💩 se non abbiamo fatto un lavoro personale;
- 𝐞𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚: ascolto le sue emozioni ascoltando la sua esperienza, ascolto le mie emozioni che nascono in risposta… se sono consapevole posso capire me stesso e l’altro.
𝐒𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐟𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐚𝐭𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 (𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 è 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚).
Io aggiungerei la 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗔𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗕𝗨𝗗𝗗𝗜𝗦𝗧𝗔: ascolto senza giudizio l’altro come 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼, per motivi che possono essere diversi dai miei. Nella 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗹’𝗵𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗲 𝗻𝗲 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼, 𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗹𝗼𝗮𝗶𝘂𝘁𝗼… insieme si attraversa un bosco oscuro che io ho già attraversato per aiutare lui ad attraversarlo, senza sostituirmi alla sua esperienza.
Quindi 𝗹’𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮 è 𝘂𝗻’𝗲𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗮.
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Dottoressa Nicoletta De Col
Osteopata laureata in psicologia sociale
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