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Immagine del redattoreNicoletta De Col

Il Natale, un periodo difficile

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Il Il Natale è spesso un periodo difficile per molte persone: chi sente malinconia, chi ansia, chi rabbia, qualcuno solo angoscia per le troppe cose da fare.

Pochi, li conto sulle dita, quegli adulti che lo vivono serenamente.

Io ho sempre amato il Natale, sempre, nonostante a casa mia fosse un’angoscia unica: nella miseria di 4 persone, dove la tensione si tagliava col coltello, dove dovevo essere una bambina in grado di mediare tra mia nonna e mia mamma perché non si sopportavano, mio padre che non interveniva stava zitto guardano la tv, oppure interrompeva offrendomi uno dei doni. Eppure per me la magia era più forte, la sentivo! Ogni anno sentivo nel cuore quell’enorme energia che però non era la stessa che vedevo fuori da me.


E ogni anno si ripresenta.

Il Natale ci mette di fronte a ferite ancora aperte, a quel rancore che non siamo disposti a lasciare andare, per essere liberi davvero. Soffriamo per le persone che non ci sono più, ma alziamo gli occhi al cielo per dover sopportare quelle che ci sono ancora. Non siamo mai contenti, insomma!

Generalmente lo trascorriamo con i parenti “stretti”, così stretti che ci sentiamo soffocare nelle “solite” dinamiche che si creano in queste situazioni: siamo capaci ad a immaginare cosa che ci diranno, il come, il tono di voce, le battutine...

E sappiamo quanti problemi creino le aspettative...


Il Natale con le sue luci ci mette di fronte alle nostre ombre, ai nostri demoni, a quello che non siamo disposti ad ascoltare, a quelle parti di noi che sono state ferite, e che per il troppo dolore non vogliamo vedere. Ma queste parti scalpitano, urlano, fanno sentire la loro presenza! Più le ignoriamo più fanno baccano! E nel Natale le sentiamo di più... sentiamo di più il bambino ferito in noi, quel bambino che non ha avuto quello di cui aveva bisogno, che fosse un abbraccio, uno sguardo, una frase “sono qui”, amore.


Quindi, per Natale auguro a tutti di potersi dare la possibilità di essere sereni: tenendo per mano questo/a bambino/a che scalpita e urla in cerca d’amore.

Noi da adulti possiamo donare alla parte di noi bambini quel bisogno, per lasciare andare, per crescere ed essere liberi davvero, per liberare il cuore da fiumi di pianti salati, affinché esso possa sentire la magia di questo momento: il calore del focolare in pieno inverno (è una magia! Pensateci!).


E quando un parente ci darà fastidio, potremo sentire che sta parlando il suo bambino ferito, con un sorriso potremo andare oltre le sue parole e farle scivolare via.

UN ABBRACCIO, UNA LUCE

BUON NATALE ❤️💫

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