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Immagine del redattoreNicoletta De Col

“Deve andare così”: i presupposti per la sofferenza


Inizio subito col dire: “ No, Pellegrini, tu non DEVI, tu puoi scegliere in base alle possibilità del momento, al come stai a cosa VUOI e ritieni Il MEGLIO per LE POSSIBILITÀ DEL MOMENTO! Tu non DEVI, tu PUOI!”

Il linguaggio è importante, il linguaggio si trasforma in materia, per cui se vogliamo cambiare dobbiamo iniziare dal linguaggio: da quello che formuliamo nella nostra mente a quello che esprimiamo e indirizziamo agli altri.

Prendo spunto da questo trafiletto della gazzetta dello sport che parla di una campionessa che ha avuto ottimi risultati nella sua carriera.

Ho visto altri articoli in cui si sono permessi di esprimere anche il giudizio: “deludente”. Vorrei quindi parlarvi di come siamo immersi nel giudizio, quello che conduce a una continua lotta e conflitto con se stessi e gli altri, anziché impostare un’educazione e società su dubbi costruttivi e di sostegno reciproco. C’è questa competizione e voglia di additare il primo errore commesso, questa base di rabbia, frustrazione e alimentazione di sofferenza, che, devo essere sincera, mi preoccupa. Vi assicuro che questa educazione-società fa sì che non si impari cosa sia l’Amore, per cui è inevitabile che cresciamo non sapendo amare noi stessi e, a cascata, gli altri. L’articolo palesa come siamo ossessionati dal FARE, quindi misuriamo la nostra vita sulla base di cose materiali, di successi, diplomi, medaglie… così è inevitabile il senso di frustrazione, inutilità, alienazione e sofferenza. Per migliorare la nostra vita abbiamo bisogno di ritornare all’ESSERE, a percepire la vita che siamo, all’ESSERE VIVI, ad essere una luce pulsante e che vibra, altrimenti non siamo diversi dall’auto che guidiamo.

L’Amore lo si può percepire nella sola presenza di un animale che ci sta affianco, in un albero che offre la sua ombra senza chiedere nulla, in una rondine che vola nel cielo… sembrano cose astratte solo se ci siamo chiusi ai sentimenti, se abbiamo chiuso il nostro cuore alla percezione del mondo e se non abbiamo imparato ad amare.

Quindi, viviamo una vita di devo, andando avanti per inerzia, perdendo passioni e voglia di alzarci al mattino, queste sono le basi per gli attacchi d’ansia e depressione. Per cui, un medico vi dice che dovete prendere farmaci e tirarvi su, quando invece è solo la conseguenza di una vita vuota perché avete perso contatto col vostro cuore e il pulsare meraviglioso della vita, perché fin da piccoli ci sono i DEVO, FARE, MEGLIO e si diventa ADULTI ALIENATI (macchine).

Vi consiglio di scoprire i VOGLIO, per farlo è necessario percepire se stessi come un ESSERE VIVENTE che non deve dimostrare niente a nessuno, è indispensabile imparare ad amare (non l’amore romantico, ma quell’amore che lo si sente lungo un sentiero tra gli alberi).

Buon cammino anime


______________ dott.ssa Nicoletta De Col

massoterapia - osteopatia - psicologia sociale

www.nicolettadecol.com

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