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Immagine del redattoreNicoletta De Col

Come capire di cosa hai bisogno per iniziare a cambiare la tua vita.

Aggiornamento: 21 mar 2023

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Serve una premessa. Definisco cosa sia il bisogno: è uno stato di tensione/disagio corporeo e emotivo dovuto alla mancanza di qualcosa. I bisogni primari sono legati alle deiezioni e al cibo, ci sono poi i bisogni sociali e di relazione. In questa definizione trovo uno dei legami tra Osteopatia e psicologia: la tensione da un bisogno… quanti bisogni insoddisfatti? Quanti bisogni non compresi? Quanti ignorati perché non socialmente accettati? Quanti …?


Mi chiedono come unisco psicologia e osteopatia: sono già unite! Noi siamo esseri viventi, non siamo agglomerati di pezzi.

Per cui, è utile ricordarsi che la ricerca del soddisfacimento deI BISOGNI crea una TENSIONE corporea fisiologica, che permane in caso di non soddisfacimento, ovvero se non soddisfo un bisogno rimango in tensione, rimango “con il corpo in un atteggiamento che va verso…” per cui il trattamento manuale dovrà essere parallelo all’aiuto offerto al paziente a comprendere se stesso.


Capire i bisogni, quali sono, come cambiano, che relazioni ci “fanno” impostare, accettare che alcuni non possiamo soddisfarli…è una base per risolvere alcune tensioni.


Quando una persona arriva nel mio studio chiedo la motivazione che l’ha portata da me e dopo la sua introduzione le chiedo “di cosa hai bisogno?”. Questa domanda aiuta il paziente a capire un pò più di sé e aiuta me a ridurre lo spettro tra le modalità da usare per aiutarla. La pongo anche in sedute successive, quando vedo che c’è uno stato confusionale, incapacità di presa di decisioni e mancanza di focalizzazione di un obiettivo.

Più di un mio paziente mi ha detto “non è mica facile capire di cosa si ha bisogno. Perché io ho pensato a cosa mi serve fuori, non ho pensato a cosa serve a me come persona!”


Esempi (se vuoi puoi passare direttamente al paragrafo successivo)

Alcuni mi rispondono “di rilassarmi!”… dal come lo dicono intuisco se è un “rilassarsi” per sfuggire alle sensazioni o un rilassarsi in cui potersi affidare per iniziare un cambiamento.

Con altri il dialogo è più lungo, vediamo se ti riconosci anche tu

Io: “di cosa senti di avere bisogno?”

Pz: “di stare meglio”

Io: “Cosa ti servirebbe per stare meglio?”

Pz: “togliere i dolori”

Io: “questi dolori da quanto li hai? E quando li senti di più”

Pz: “da 1 anno? Quando mi alzo al mattino”

Io: “servirebbe riposo”

Pz: “eh non posso”

Io: “servirebbe un’alimentazione meno infiammatoria”

Pz: “eh non è fattibile”

Io: “servirebbe della ginnastica”

Pz: “assolutamente no, non mi piace e non ho soldi”

Io: “dovremmo vederci per un periodo una volta a settimana”

Pz: “non so, devo vedere…”

Io: “quindi, per stare meglio vuoi toglierei i dolori, ma tutto quello che serve per togliere i dolori non è fattibile …?”

Pz: “…”

Io: “come posso aiutarti se tu non mi aiuti ad aiutarti?


Per coloro che decidono di ritornare li aiuto a percepire il loro corpo e quindi a capire cosa vogliono.


Il sistema in cui siamo immersi è stato bravo a non educarci a percepire di cosa abbiamo bisogno, ci fa credere che ci manchi sempre qualcosa per essere migliori, più bravi, più belli, più al sicuro, più felici… tutto pur di far aumentare i consumi pur di renderci dipendenti dal sistema stesso.


Di fatto il sistema ci ha educati a vivere come criceti che inseguono un nulla esistenziale, un riempirsi di oggetti che danno un appagamento immediato, ma non a lungo termine. Il sistema crea dei bisogni e dei desideri attraverso la comunicazione di massa manipolatoria (che si basa su Piacere, Potere, Possesso), il governo offre sicurezza in cambio di qualcosa (una parte della libertà), le multinazionali fanno credere di offrire tutto su misura in cambio di qualcosa (inquinamento, sfruttamento risorse ambientali e umane). Dico questo per far comprendere è importante percepire il nostro corpo e imparare dalle nostre sensazioni per soddisfare i nostri reali bisogni, non quelli che ci hanno convinti di avere.

Quindi ti chiedo: “di cosa senti di aver bisogno? Qui e ora”

Spesso mi rispondono “di essere più sereno”… è una risposta illusoria se non si ha ben presente che cosa significa per se stessi essere sereni e se non si è in grado di percepire il proprio corpo: come posso sentire la serenità se non sento? Se non sento non posso sentire nulla, nemmeno la serenità.


Per cambiare la nostra vita è necessario proceder a piccoli passi. Riprendendo la metafora del criceto, per cambiare la nostra vita, è necessario seguire questi step:

  • Prendere coscienza di Sè! Ricordati che sei un essere vivente, ti senti vivo? Senti di vivere? O sei una mente programmata che porta a spasso il corpo?

  • chiedersi “ma dove sto andando?”, quindi il rendersi conto d’essere su una ruota che gira su se stessa (se non stiamo bene è molto probabile) e che non porta da nessuna parte.

  • Rallentare (se ci si ferma di colpo in una ruota che gira velocemente è rischioso). Prendersi meno impegni, anche quando sembra impossibile. Avere meno impegni significa scegliere quali posticipare e quali no, quali lasciar perdere completamente e quali no, ovvero si impara a SCEGLIERE sulla base di cosa è IMPORTANTE PER NOI, cosa CI NUTRE, a cosa vogliamo dare IL NOSTRO TEMPO, sulla base di cosa è URGENTE e/o rinviabile…tutto quello che il sistema non insegna, perché noi criceti dobbiamo crescere col desiderio di avere tutto e subito!

  • Fermarsi…lo so che richiede forza di volontà. Da qui potrebbero emergere tutte le nostre incertezze, “gli altri vanno avanti e io resto indietro” (ma ricordiamoci che ognuno di noi ha un cammino diverso), “potrei perdere tutto” (tutto cosa, prova a fare una lista di cosa scritta di cosa perderesti davvero). Inoltre, nel fermarsi, il sentire si amplifica e potremmo scoprire emozioni che i molti impegni stavano nascondendo, potremmo sentirci travolti, per questo è sufficiente iniziare con piccole soste.

  • Togliere le convinzioni che ci fanno rimanere in un cammino che non è il nostro, accettare il proprio destino. A volte tutta la nostra sofferenza deriva dall’ostinazione… La speranza che una persona cambi, il volere un figlio a tutti i costi,

  • Scendere dalla ruota. Intendo ammettere che siamo su un cammino che non riconosciamo come nostro. Potremmo capire che non ci interessa fare carriera, in realtà abbiamo solo bisogno di sentirci migliori, che nasconde a sua volta il bisogno di essere notati. Potremmo scoprire che non ci interessa più la persona che abbiamo affianco, perché ci siamo messi insieme quando avevamo bisogno di sentirci protetti e adesso o si rinnova il rapporto oppure... Per mettere in atto il cambiamento è necessario smettere di percorrere la stessa strada e di attirare gli stessi comportamenti: il futuro non esiste, c’è solo il presente, fatto dalle nostre azioni.

  • Iniziare a vivere. Ascoltarsi, scoprire i propri bisogni, imparare ad essere autonomi nel soddisfarli, seguire la propria strada e non quella che ci fanno credere essere la migliore per noi. Davvero si può essere felici sapendo di non avere debiti? Davvero si è più sereni con più soldi? Davvero? Oppure siamo davvero sereni quando ci sentiamo pienamente vivi, senza la rincorsa ai bisogni, in armonia con ciò che è destino che sia…?


Quando vedi una pubblicità o senti parlare qualcuno di influente chiediti se ti sta facendo credere di avere bisogno di qualcosa, rimani sul tuo sentire, guarisci le ferite del passato e riuscirai a vivere la tua vita, non quella che altri costruiscono al posto tuo.

Così troverai il tuo tempo per stare meglio, così viaggerai più agevolmente attraverso i boschi della malattia, difficoltà economiche, lutti, e anche nella serenità.


_________________________

Dottoressa Nicoletta De Col

Osteopata e MCB

Laurea triennale e specialistica in psicologia sociale

Laurea in scienze motorie


🌅instangram @nicolettadecol

🔵FB “Nicoletta De Col - osteopatia e psicologia”https://www.facebook.com/profile.php?id=100086145891545







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